venerdì 15 marzo 2013

FEUERBACH

FEUERBACH


La religione è la prima reazione alla limitatezza dell’uomo: l’infelicità, la sofferenza conducono l’uomo a Dio. L’obiettivo di Feuerbach è conoscere l’ESSENZA DELLA RELIGIONE E IL SUO RAPPORTO CON L’UOMO, s'interroga dunque sull’origine e lo sviluppo della religione. La religione ha una funzione positiva in quanto consente all’uomo di scoprire la propria essenza, ovvero cos’è l’umanità. La religione incombe nel momento in cui l’uomo cerca sostegno e sicurezza in  un essere infinito e immortale, cioè Dio. Feuerbach afferma infatti che non e’ stato Dio a creare l’uomo ma l’uomo a creare Dio, quindi il concreto crea l’astratto. L’essere umano è caratterizzato da tre facoltà fondamentali, che rappresentano i valori assoluti dell’esistenza umana:
1. Ragione o il pensiero conoscenza;
2. Volontà carattere;
3. Cuore amore.
L’uomo è un’esistenza finita, perciò non può contenere in sé queste perfezioni nella loro assolutezza. Arriva a conoscerle e essere consapevole della loro realtà attraverso la religione. Per conoscere si deve oggettivare ciò che si vuole conoscere. La religione quindi è l’oggettivazione dell’essenza umana in un essere, Dio, considerato come altro e indipendente dall’uomo. La religione rappresenta la prima forma di autocoscienza dell’uomo. Questo processo di oggettivazione è compiuto inconsapevolmente, ciò porta l’uomo a vedere Dio non come la proiezione di sé (come dovrebbe essere), ma come per sé, esistente ma dotato di una propria realtà. Ma in realtà tutte le qualità che vengono attribuite a Dio non sono altro che qualità proprie dell’uomo. Dio è quindi posto come un essere strano e diverso. Questo processo di “spostamento” viene chiamato alienazione. 
L’ALIENAZIONE RELIGIOSA SI VERIFICA QUANDO L’UOMO CONSIDERA DELLE CARATTERISTICHE DEL DIVINO COME OGGETTIVAMENTE APPARTENENTI AL DIVINO STESSO, MENTRE INVECE HANNO RADICI NELL’UOMO. Dio acquista un’esistenza autonoma che ha come conseguenza l’impoverimento dell’uomo di ciò che originariamente gli appartiene. La filosofia in questo caso ha il compito di elevare il livello di autocoscienza dell’uomo, mascherando l’effetto di “spostamento” che avviene nella religione. Dunque dalla religione bisogna passare alla filosofia, e dalla fede bisogna arrivare all’ateismo, visto che lo sbaglio della religione è considerare l’essere divino come se fosse distinto e indipendente dall’uomo, da cui anzi l’uomo dipende: è proprio qui la debolezza della religione. Ma se la religione pone tutto in Dio e toglie tutto all’uomo, allora l’ateismo diventa un dovere morale, affinché l’uomo recuperi i valori che ha proiettato fuori di sé nell’essenza divina.

Nessun commento:

Posta un commento