martedì 21 maggio 2013

NIETZSCHE




FRIERDICH WILHELM NIETZSCHE

Figlio di un pastore protestante, studia teologia a Bonn e filologia a Lipsia , e ad appena ventiquattro anni, ottiene la cattedra di lingua e letteratura greca  a Basilea. Qui legge con entusiasmo IL MONDO COME VOLONTA E RAPPRESENTAZIONE di Schopenhauer, stringe amicizia con Richard Wagner,  e comincia  a pubblicare: nel 1872 LA NASCITA DELLA TRAGEDIA DALLO SPIRITO DELLA MUSICA , nel 1878 UMANO TROPPO UMANO . Nel 1879 Nietzsche lascia l’insegnamento, anche per l’aggravarsi di alcuni problemi di salute. Grazie alla modesta pensione concessa  dall’università , comincia una vita errabonda  fra la riviera francese, l’Italia e la Svizzera . Si innamora di Lou Andreas –Salomè , scrittrice ebrea di origine russa.  Fu questo il periodo più importante di Nietzsche dove scrive: LA GAIA SCIENZA ( 1882 ,  COSI PARLO’ ZARATHUSTRA ( 1883-85), AL DI LA DELLE PENE E DEL MALE (1886) , CREPUSCOLO DEGLI IDIOTI (1888).
Nel 1889, quando si trova a Torino, viene accolto da un grave attacco di pazzia e viene internato in una clinica psichiatrica. Passerà gli ultimi anni nella pazzia e a farsi curare dalla madre e dalla sorella.  Dopo la sua morte la sorella raccolse tutti i suoi ultimi appunti, e pubblicò nel 1906  LA VOLONTA’  DI POTENZA, l’opera che trasformerà Nietzsche nel “ filosofo del nazismo “.


LA MORTE DI DIO
Per Nietzsche Dio è sostanzialmente
1; il simbolo di ogni prospettiva oltremondana
2; la personificazione delle certezze ultime.    
       
IL PRIMO punto è connesso alla convinzione nietzschiana secondo cui Dio è l’oltremondo hanno rappresentato una fuga dalla vita e una rivolta contro questo mondo.
Il Secondo discende dalla maniera nietzschiana di concepire la metafisica. Secondo il filosofo, l’immagine di un cosmo ordinato e benefico è soltanto una costruzione della nostra mente, ai fini di sopportare la durezza dell’esistenza. In altri termini , di fronte a una realtà che risulta, disordinata e crudele, gli uomini, per poter sopravvivere, hanno dovuto convincere se stessi e i loro figli che il mondo è qualcosa di logico.
In La gaia scienza, in uno dei passi più significativi della sua opera, Nietzsche  “drammatizza” il messaggio della «morte di Dio» (Gott ist tot!) con il noto racconto dell’«uomo folle». Come il platonico dio della caverna questo passo, contiene una ricca simbologia filosofica. L’uomo folle (= il filosofo-profeta) scorge lucidamente l’accadere, ma di cui l’umanità non ha ancora preso coscienza. L’accettazione della morte di Dio rappresenta il presupposto necessario della transizione dall’uomo al superuomo L’annuncio della morte di Dio può essere considerato il vero e proprio nucleo della riflessione di Nietzsche nella sua fase più matura.

Con la morte di Dio si afferma la fine di ogni TRASCENDENZA, sia religiosa che metafisica , la fine della verità immutabile  e dei sistemi di valori assoluti, e la scomparsa del cristianesimo che Nietzsche vede come un inganno, caratterizzato dallo spirito di risentimento dei deboli verso i più forti. La fine del cristianesimo comporta anche la messa da parte di quella “ morale della rinuncia “ che Nietzsche aveva abbracciato. Significa quindi venir meno alla possibilità di ogni illusione, di ogni possibile consolazione. Quindi, vivere senza illusioni e consolazioni,  nudo e inerme davanti all’imprevedibilità dell’esistenza.                                                                   Diciamo che la morte di Dio consiste in un “trauma”, ma solo in relazione a un uomo –NON-ANCORA –SUPERUOMO , che in virtù di essa può diventare tale. Infatti con la morte di Dio abbiamo la nascita del SUPER UOMO

IL SUPERUOMO è un uomo che sa rinunciare a tutte le illusioni della filosofia e della religione, rendendosi totalmente indipendentemente dai valori tradizionali. E’ un uomo che sa abbandonare la morale da schiavi in cui è stato educato ed abbracciare un ‘aristocratica morale dell’affermazione di se, attraverso l’accettazione di tutto ciò che è terreste e corporeo, un uomo nuovo. In sintesi , un uomo superiore che sia in grado di dare un nuovo senso al termine NICHILISMO. Al “nichilismo passivo” della filosofia metafisica e del cristianesimo, che hanno nullificato l’uomo e le sue potenzialità, bisogna sostituire un NICHILISMO ATTIVO, che è quello del superuomo, capace di accettare la dimensione del nulla come essenza della vita, e la radicale assenza di un senso e di uno scopo nell’intero universo.
Il superuomo è capace di porsi al di là  del bene e del male , non è tanto un eroe o un soggetto dalle qualità straordinarie: è l’uomo capace di prendere su di sé  la responsabilità della creazione di nuovi valori, nel momento in cui accetta con gioia la vita cosi com’è.                                                                                                     
Il superuomo è un concetto filosofico di cui si serve Nietzsche per esprimere l’ideale di un nuovo essere qualificato da una serie di caratteristiche . E’ colui che è in grado di accettare la dimensione tragica e dionisiaca della vita ; di “ reggere la morte di Dio e la perdita delle certezze assolute “; di emanciparsi dalla morale e dal cristianesimo; di porsi come volontà e potenza . il concetto di super uomo , coincide con l’ideale di un tipo superiore che si erige al di sopra delle masse.

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